Atti Congressuali

Saluto Presidente Massimo de Bellis

Presentazione

Organizzazione

 

 

Trattamento chirurgico della frattura post-traumatica del dente dell' epistrofeo (C2)

G. Vitale, A. Colella, R. Vitale, H. Annecchiarico, F. Di Biase, M. Luongo, F. Mollica, M. Grassi

 

 

 

 

Summary

 

 

 

 

 

 

Proceedings SNO

 

 

 

 

 

 

 

Nell’ambito della regione Basilicata la frattura del dente dell' epistrofeo presenta un’incidenza estremamente elevata: circa il 30% dei pazienti traumatici ricoverati presso l’U.O.C. di Neurochirurgia presenta una frattura del dente dell’epistrofeo. Circa l’80% dei pazienti ricoverati per frattura del dente dell’epistrofeo ha un’età superiore ai 75 anni. Tale elevata incidenza della frattura di C2 nell’ambito di una popolazione anziana è strettamente correlabile all’età media della popolazione lucana e, quindi, è da inserire nell’ambito di una notevole incidenza delle patologie dell’età avanzata nel territorio lucano. Proprio in considerazione della stretta correlazione tra elevata incidenza regionale della frattura del dente dell’epistrofeo ed età media regionale altrettanto elevata, spesso il trattamento conservativo, mediante sistemi di ortesi, di tale patologia traumatica risulta poco tollerata dal paziente, con elevata incidenza di complicanze (decubiti cutanei innanzitutto, ma anche cattiva guarigione della frattura in pseudoartrosi). Proprio per tale motivo in molti casi si è preferito trattare la frattura del dente dell’epistrofeo mediante una stabilizzazione vertebrale con approccio posteriore (stabilizzazione occipito-cervicale) ottenendo risultati incoraggianti con una notevole riduzione dei tempi di decubito obbligato e dei tempi di ricovero del paziente.

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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