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                                                                               per quello che è stato realizzato. Bi-
                                                                               sogna sempre ricordare che durante le
                                                                               guerre, la medicina deve essere pron-
                                                                               ta a migliorarsi il più celermente pos-
                                                                               sibile per poter cercare di salvare più
                                                                               vite umane possibili. Sebbene è terri-
                                                                               ficante pensarlo, la guerra ha miglio-
                                                                               rato un sistema che poi è stato diffuso
                                                                               a tutta la popolazione.”
                                                                               Toccante nel video l’intervento di
                                                                               Vitaliano Nizzoli, che ha voluto dare
                                                                               il suo contributo dall’alto della sua
                                                                               conoscenza: “L’esperienza fatta ma-
                                                                               lauguratamente sulla sperimentazione
                                                                               umana in guerra, dove la scelta è fare
                                                                               qualcosa o assistere alla morte. Per
                                                                               questo che può sembrare paradossale,
                                                                               ma questa traumatica esperienza ha
                                                                               portato ad avere dei grandi chirurghi.
          vennero fucilati per codardia, esempio  brutta, ignobile, folle della guerra.  Hanno preso il coraggio di aprire le
          come l’ignoranza di come reagisce un  Molte le personalità ricordate durante  teste, prendendo in mano la situazio-
          corpo, una mente, può portare a delle  il lavoro realizzato, come il mitico  ne. Una collaborazione tra neurochi-
          vere tragedie. Dalla Prima Guerra  Prof. Paolucci. Ricordato dall’intervi-  rurghi e neurologi che hanno iniziato
          Mondiale, ricordiamo, c’erano gli eroi,  sta di Francesco Polizzi, suo allievo,  a lavorare molto di più tra di loro.
          sfigurati nel corpo, senza una gamba o  oggi ex Direttore Generale degli  Affrontare delle situazioni e riuscire a
          senza un braccio. Ma parallelamente  Ospedali Italiani: “Raffaele Paolucci  risolverle.”.
          c’erano pure gli sfigurati nell’anima,  viene ricordato come eroe di guerra,  Questo documentario è stato promos-
          quelle persone che non dovevano esse-  per il suo valore militare a Pola. Le  so da SNO ed è stato postato sul web
          re fatti vedere, poiché era la faccia  sue gesta sono ancora oggi un vanto  affinché tutti ne posano fruire.




          STORIA DELLA MEDICINA

                           CAMICI BIANCHI

                          IN GRIGIO-VERDE


                  LEGGERE PER NON DIMENTICARE




          L’evento celebrativo dei 100 anni della  è tornata alla ribalta la famosa frase
          Grande Guerra ha avuto una copertura  “Abbiamo fatto l’Italia ora dobbiamo
          mediatica straordinaria, fortunatamen-  fare gli italiani” (o anche, “Fatta l’Ita-
          te non ancora del tutto scemata, che ha  lia bisogna fare gli italiani”), general-
          improvvisamente attirato l’attenzione  mente attribuita a Massimo D’Aze-
          degli italiani, troppo spesso più predi-  glio. Del resto alla singolarità della
          sposti a ricordare ciò che ci divide  realtà italiana aveva alluso tanti anni
          piuttosto che a celebrare ciò che ci uni-  prima, nel 1847, anche il cancelliere
          sce. Anche se non sono mancati stra-  austriaco Metternich, autore della ce-
          scichi di sterili, e spesso indigeste, po-  lebre ed ambigua frase “L’Italia è solo  Il dott. Aldo Spallici, tenente medico dell’11°
          lemiche sul ricordo di un evento che  un’espressione geografica”, che i li-  Reggimento di Fanteria della Brigata
                                                                                Casale, successivamente deputato dell'As-
          non andrebbe dimenticato.          berali risorgimentali utilizzarono po-  semblea Costituente, senatore per due le-
          Mai come durante queste celebrazioni  lemicamente, per risvegliare negli  gislazioni nonché famoso poeta romagnolo.
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