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Proceedings SNO “LXI Congresso Nazionale SNO”

Abstract E-POSTER

Nevralgia trigeminale persistente
in seguito a microdecompressione vascolare: qual è il piano B?

V. FONTANA, F. DE BONA, G. PINNA, B. MASOTTO

UOC di Neurochirurgia, Dipartimento di Neuroscienze, Biomedicina e Scienze del Movimento,
Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata, Verona

La microdecompressione vascolare rappresenta il tratta- zata nel 60% dei casi, l’interposizione con materiale inerte
mento di scelta nei casi di nevralgia trigeminale sostenuta nel 30%; in 12 pazienti una vena responsabile del conflit-
da conflitto neurovascolare e refrattaria al trattamento far- to è stata coartata, in un caso non è stato riscontrato alcun
macologico. Abbiamo analizzato l’esperienza chirurgica conflitto.
del nostro centro negli ultimi dieci anni, soffermandoci La microdecompressione vascolare non è stata soddisfa-
sull’outcome clinico in termini di regressione del dolore a cente in 12 casi, tutti trattati con tecnica di interposizione.
lungo termine e tasso di recidive. La durata dei sintomi, se comparata ad altre variabili (ses-
È stata valutata, nei casi di nevralgia trigeminale recidiva so, età, radice trigeminale coinvolta, precedenti trattamen-
o persistente, la possibilità di un trattamento ablativo suc- ti ablativi), è il fattore prognostico principale per l’effica-
cessivo o di una nuova esplorazione chirurgica in fossa po- cia della procedura microdecompressiva in termini di riso-
steriore. luzione del dolore.
La nostra casistica comprende 84 pazienti, ricoverati nel La trasposizione dei vasi con fettuccia in materiale inerte
nostro reparto dal gennaio 2011 al settembre 2020. In tutti nella nostra esperienza si è rivelata la procedura chirurgica
i casi è stato effettuato un intervento di microdecompres- di scelta, correlata ad un minor numero di complicanze
sione vascolare, con tecnica classica di interposizione (se- chirurgiche, come aracnoiditi, granulomi o overpacking.
condo Jannetta) o di trasposizione dei vasi con sling. Le nevralgie trigeminali recidive rappresentano una sfida:
L’intensità del dolore è stata quantificata nel pre-operato- per i pazienti giovani e quando la prima procedura chirur-
rio, nell’immediato post-operatorio e durante il follow-up gica ha avuto un beneficio, seppur transitorio, è proponibi-
utilizzando il Barrow Neurological Institute (BNI) score. le una “re-do surgery”. Diversamente, per pazienti non
Nella maggior parte dei casi, il vaso imputabile del con- candidabili ad un secondo intervento o in caso di nessuna
flitto è risultata essere l’arteria cerebellare superiore; in al- variazione della clinica in seguito alla microdecompressio-
cuni casi, il conflitto è sostenuto da una vena, prepontina o ne, è percorribile la gestione del dolore con tecniche abla-
al cavo di Meckel. La trasposizione dei vasi è stata utiliz- tive.

Corrispondenza: Dr. Vincenzo Fontana, UOC di Neurochirugia, Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata, piazzale A. Stefani 1,
37126 Verona (VR), e-mail: dr.vincenzo.fontana@gmail.com
LXI Congresso Nazionale SNO, 9-12 novembre 2022, Riva del Garda (Trento).
Atti a cura di Bruno Zanotti e Antonio Nicolato (con la collaborazione di Ebba Buffone, Bedetto Pietralia, Giampietro Pinna)
Copyright © 2022 by new Magazine edizioni s.r.l., Trento, Italia. www.newmagazine.it ISBN: 978-88-8041-137-6

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