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Proceedings SNO                                                    “LXI Congresso Nazionale SNO”
                                                                                    SABATO, 12 NOVEMBRE

              Abstract    SESSIONE PLENARIA
                          “GALASSIA STROKE”




                      L’approccio neuroradiologico della patologia carotidea
                      intra- ed extra-cranica in acuto


                 A. SALETTI, O. MARCELLO, A. BERNARDONI, L. BORGATTI

                 UO di Neuroradiologia, Dipartimento di Radiologia, Azienda Ospedaliero Universitaria, Ferrara




              In corso di stroke ischemico acuto è frequente riscontrare  trombectomia meccanica abbia dimostrato la sua efficacia
              una steno/occlusione della carotide interna intra- od extra-  in stroke da occlusione di vaso di grosso calibro ad oggi
              cranica sia essa isolata che associata ad una occlusione di  non esiste ancora un consenso sul miglior management en-
              una arteria intracranica di grosso calibro (lesione tandem).  dovascolare delle lesioni steno/occlusive della carotide in-
              Questa condizione è presente in circa il 10-15% di uno  terna extracranica nelle occlusioni tandem. La gestione en-
                                (1)
              stroke ischemico acuto . Nel 25% dei casi un’occlusione  dovascolare delle occlusioni tandem può essere comples-
              dell’arteria cerebrale media si associa ad occlusione della  sa (3,4,5,6)  con la possibile necessità di stenting in acuto della
              carotide interna mentre nel 50% dei casi di occlusione del-  carotide interna extracranica e quindi la necessità di in-
              la carotide interna si associa un’occlusione dell’arteria ce-  staurare una addizionale terapia antitrombotica che potreb-
              rebrale media. L’eziologia della steno/occlusione può esse-  be aumentare il rischio di infarcimento emorragico. Studi
              re di natura embolica, ateromasica o dissecativa . La natu-  retrospettivi multicentrici hanno dimostrato il beneficio e
                                                  (2)
              ra embolica tendenzialmente coinvolge la carotide intra-  la sicurezza dello stenting della carotide extracranica nella
              cranica mentre quella ateromasica e dissecativa la carotide  fase acuta dell’ictus ischemico ma devono ancora essere
              extracranica. Molto più rara la dissecazione della carotide  verificati. Dibattuta anche la sequenza delle azioni da at-
              intracranica che più spesso causa un’emorragia subarac-  tuare anche se la priorità alla ricanalizzazione della caroti-
              noidea. In caso di occlusione isolata della carotide interna  de extracranica dovrebbe essere riservata solo laddove non
              extra od intracranica i sintomi neurologici saranno correla-  sia altrimenti raggiungibile il target intracranico. Le tecni-
              ti a un mancato compenso del circolo di Willis che deter-  che di ricanalizzazione endovascolari sono simili sia in ca-
              mineranno pertanto uno stroke emodinamico documentato  so di patologia esclusiva carotidea che di lesione tandem
              dalle mappe perfusionali con un incremento del Cerebral  tuttavia la sostanziale differenza tra le due situazioni con-
              Blood Volume (CBV), riduzione del Cerebral Blood Flow  siste nell’eventuale necessità di impiantare uno stent a li-
              (CBF), allungamento del MTT indicativi di penombra  vello intra- od extra-cranico. Se nel caso di stroke emodi-
              ischemica e da una TC senza contrasto il più delle volte ne-  namico un infarcimento emorragico è molto raro data la
              gativa. Lo stroke emodinamico pertanto può essere asso-  pressoché assenza di core ischemico e pertanto una terapia
              ciato ad un’occlusione acuta della carotide interna all’ori-  antiaggregante non è particolarmente rischiosa, differente
              gine da placca ateromasica, dissecazione dell’arteria caro-  è la situazione in caso di lesioni tandem. In tal caso l’e-
              tide interna o migrazione trombo embolica di natura car-  stensione del core ischemico è un elemento decisionale
              diogena con occlusione intracranica il più delle volte a li-  fondamentale nella scelta di impiantare uno stent in acuto.
              vello del sifone essendo tuttavia possibile un’occlusione  In caso di lesione ateromasica potrebbe essere infatti suffi-
              più bassa anche a livello della carotide comune. In questi  ciente effettuare un’angioplastica che permetta l’accesso
              casi il circolo intracranico è completamente pervio e gli in-  distale all’ostruzione intracranica. La stenosi carotidea po-
              terventi di ricanalizzazione sono focalizzati sulla carotide  trebbe quindi essere trattata in fase subacuta sia per via en-
              intra- od extra-cranica avendo cura di non causare migra-  dovascolare che chirurgica una volta escluso l’infarcimen-
              zioni trombotiche in arterie intracraniche. Nonostante la  to emorragico da riperfusione.  L’associazione del blocco



              Corrispondenza: Dr. Andrea Saletti, UO di Neuroradiologia, Azienda Ospedaliero Universitaria, via Aldo Moro 8, 44124 Ferrara (FE),
              e-mail: a.saletti@ospfe.it
              LXI Congresso Nazionale SNO, 9-12 novembre 2022, Riva del Garda (Trento).
              Atti a cura di Bruno Zanotti e Antonio Nicolato (con la collaborazione di Ebba Buffone, Bedetto Pietralia, Giampietro Pinna)
              Copyright © 2022 by new Magazine edizioni s.r.l., Trento, Italia. www.newmagazine.it  ISBN: 978-88-8041-137-6



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