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Proceedings SNO                                                    “LXI Congresso Nazionale SNO”
                                                                                    VENERDÌ, 11 NOVEMBRE

              Abstract    SIMPOSIO PARALLELO (HOT TOPIC 11):
                          “NEURORADIOLOGIA INTEVENTISTICA 2 (PRIMA PARTE)”




                      Le stenosi intracraniche e lo stenting in fase acuta
                      Gestione della terapia medica in fase acuta ed in elezione


                 E. BALLABIO

                 UO di Neurologia e Stroke Unit, Presidio Ospedaliero “S. Carlo”, ASST “Santi Paolo e Carlo” , Milano




              Negli ultimi anni si è accumulata evidenza sul trattamento  primario la ricanalizzazione dei vasi intracranici nel minor
              delle stenosi IntraCraniche Aterosclerotiche Sintomatiche  tempo possibile. In questi casi, l’approccio farmacologico
              (sICAS) ed è ormai dato acquisito che la terapia medica  va deciso sul singolo paziente bilanciando il rischio emor-
                                                                             (2)
              aggressiva sia la strategia più efficace per ridurre il rischio  ragico e trombotico . Uno dei principali problemi dell’im-
                               (1)
              di recidive ischemiche . Per terapia medica aggressiva si  pianto di uno stent in un paziente con ischemia cerebrale
              intende la doppia terapia antiaggregante (Dual Antiplatelet  acuta è la gestione della terapia antiaggregante per un mag-
              Therapy: DAPT) con aspirina (che blocca la ciclo-ossige-  gior rischio emorragico, soprattutto se è stata eseguita an-
              nasi) e tienopiridine (che bloccano il recettore P2y12  che una terapia trombolitica endovena. In letteratura non vi
              dell’ADP) ed un controllo intensivo dei fattori di rischio  sono studi che confrontano diverse strategie antitromboti-
              vascolare, principalmente pressione arteriosa inferiore a  che dopo impianto di stent in emergenza e per questo non
              140/90 mmHg o 130/80 mmHg nel soggetto diabetico e  vi sono linee guida o raccomandazioni che suggeriscano la
              valori di Low-Density Lipoprotein (LDL) inferiori a 70  miglior strategia terapeutica in questi casi. I lavori scienti-
              mg/dl(1). In pazienti selezionati con stenosi intracraniche  fici pubblicati si limitano a “case series” o studi retrospet-
              o extracraniche sintomatiche potrebbe essere necessario un  tivi su database di singoli centri e si focalizzano prevalen-
              trattamento endovascolare con stenting in elezione; al fine  temente sull’utilizzo degli inibitori delle glicoproteine
              di prevenire la trombosi intra-stent le linee guida racco-  IIb/IIIa (abciximab, eptifibatide e tirofiban) e in alcuni stu-
              mandano di iniziare la DAPT con ASA 325 mg e clopido-  di sul cangrelor un analogo intravenoso dell’adenosin-tri-
                                                    (2)
              grel 75 mg almeno 3 giorni prima della procedura . In ca-  fosfato, un naturale antagonista del recettore piastrinico
              so di intolleranza al clopidogrel è possibile somministrare  P2Y12 (4,5,6,7) . In alcune “case series” l’abiciximab sembre-
              la ticlopidina (500 mg/die). A causa di una resistenza far-  rebbe associato ad un maggior rischio di emorragie cere-
              macologica multifattoriale ed un’insufficiente inibizione  brali (IntraCerebral Hemorrhage: ICH), questo dato è in li-
              dell’aggregazione piastrinica con clopidogrel alcuni pa-  nea con i risultati del trial ABESST-2, interrotto prematu-
              zienti rimangono ad elevato rischio di eventi trombotici.  ramente per l’aumentato del tasso di ICH nei pazienti in te-
                                                                              (4,8)
              Tuttavia la definizione di “resistenza”, i metodi di labora-  rapia con abciximab . Il tirofiban e l’eptifibatide sembre-
              torio per determinare l’inibizione piastrinica e i criteri per  rebbero avere un rapporto rischio/beneficio migliore, pro-
              distinguere tra una “vera” resistenza al farmaco ed un fal-  babilmente per una più breve emivita e un ripristino della
              limento terapeutico (scarsa compliance) sono ancora og-  funzione piastrinica entro poche ore dall’interruzione. A
              getto di ricerca. Sono stati per questo sviluppati antiaggre-  questo proposito il cangrelor, utilizzato in pazienti cardio-
              ganti più potenti con risposta antiaggregante meno variabi-  logici, sembra avere un profilo farmacodinamico “ideale”
              le, già utilizzati nelle sindromi coronariche acute, ed in  in acuto poiché rapidamente raggiunge una potente e sta-
              studio nell’ischemia cerebrale: ticagrelor e prasugrel .   bile inibizione dell’aggregazione piastrinica e altrettanto
                                                      (3)
              Anche nei pazienti con ictus acuto da steno occlusione in-  rapidamente recede, tuttavia l’esperienza nell’ischemia ce-
              tracranica o tandem può essere necessario il rilascio di  rebrale acuta con stenting è limitata a “case series” di di-
                                                                           (7)
              stent intra od extracranici in fase acuta, essendo l’obiettivo  mensioni esigue . Nel nostro Centro da gennaio 2021 a


              Corrispondenza: Dr.ssa Elena Ballabio, UO di Neurologia Stroke Unit, Ospedale S. Carlo, via Pio II 3, 20153 Milano (MI), e-mail:
              elena.ballabio@asst-santipaolocarlo.it
              LXI Congresso Nazionale SNO, 9-12 novembre 2022, Riva del Garda (Trento).
              Atti a cura di Bruno Zanotti e Antonio Nicolato (con la collaborazione di Ebba Buffone, Bedetto Pietralia, Giampietro Pinna)
              Copyright © 2022 by new Magazine edizioni s.r.l., Trento, Italia. www.newmagazine.it  ISBN: 978-88-8041-137-6



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