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Proceedings SNO                                                    “LXI Congresso Nazionale SNO”
                                                                                    GIOVEDÌ, 10 NOVEMBRE

              Abstract    SESSIONE PLENARIA (HOT TOPIC 4):
                          “DEMENZE: COME DISTRICARSI”




                      Demenze primarie: core clinici per la diagnosi differenziale


                 R. DI GIACOPO

                 UO di Neurologia, Ospedale “S. Maria del Carmine”, Rovereto (Trento)
                 Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari (APSS) di Trento




                                                                                                          (3)
              ❒ ❒ INTRODUZIONE. Nel corso degli ultimi 20 anni, dato l’a-  tro delle mutazioni in studio si è notevolmente ampliato ,
              vanzamento nella comprensione dei meccanismi fisiopato-  includendo quelle patogene dei geni SORL1,  ABCA7,
              logici alla base dei processi neurodegenerativi in fase pre-  TREM2 e quelle responsabili della “resilienza” alla pro-
              clinica e prodromica di malattia, vi è stato un grande inte-  gressione del processo degenerativo. Supportano la dia-
              resse per la rimodulazione dei criteri diagnostici per il ri-  gnosi specifici pattern di neuroimaging, quali l’atrofia in
              conoscimento del deterioramento cognitivo di grado lieve  sede temporo-mesiale, il ridotto metabolismo in sede tem-
              (Mild Cognitive Impairment: MCI) e delle specifiche for-  poro-parietale, l’accumulo di proteina beta-amiloide in se-
              me di demenza . L’avvento delle terapie disease-modif-  de corticale, e la riduzione della concentrazione di beta-
                          (1)
              ying per alcune di esse ha accelerato la necessità di saper-  amiloide nel liquor. I “core clinici” dello spettro delle de-
              le riconoscere e classificare il più precocemente e nel mo-  menze FTD sono caratterizzati dall’esordio comportamen-
              do più corretto possibile.                       tale (behavioral variant FTD: bvFTD) e linguistico (va-
              ❒ ❒ MATERIALI E METODI. È stata effettuata una revisione  rianti semantica ed agrammatica), cui possono associarsi
              della letteratura sull’evoluzione dei criteri per la diagnosi  segni di degenerazione del motoneurone (varianti associa-
              della demenza di Alzheimer (Alzheimer Disease: AD), del-  te alla Sclerosi Laterale Amiotrofica: SLA), segni di soffe-
              lo spettro delle demenze frontotemporali (FrontoTemporal  renza del tronco encefalo (variante Paralisi Sopranucleare
              Dementia: FTD), della demenza con corpi di Lewy (Lewy  Progressiva: PSP), o di sofferenza cortico-sottocorticale
              Body Disease: LBD) diffusi e della demenza associata a  (variante degenerazione cortico-basale, Cortico Basal
              malattia di Parkinson (Parkinson Disease Dementia: PDD).  Degeneration: CBD). I marcatori clinici più specifici per
              Sono stati analizzati in particolare gli aspetti clinici, neu-  bvFTD sono rappresentati da atteggiamenti disinibiti, o
                                                                    (4)
              ropsicologici e genetici dal più consistente valore preditti-  inerti, o da comportamenti stereotipati e perseverativi, e,
              vo positivo.                                     soprattutto, da una precoce riduzione della capacità empa-
              ❒ ❒ RISULTATI. I criteri clinici determinano una diagnosi di  tiche, cui spesso si associa una modifica delle abitudini ali-
              probabilità, che diventa possibilità se affiancata dagli esa-  mentari. Dal punto di vista neuropsicologico vi sono pun-
              mi di laboratorio e strumentali, i cosiddetti biomarcatori.  teggi patologici ai test attentivo-esecutivi con relativo ri-
              In base alle raccomandazioni del National Institute on  sparmio delle capacità mnesiche e visuospaziali. Chi è af-
              Aging-Alzhimer’s Association (NIA-AA) è indispensabile  fetto dalla variante semantica (semantic vaiant Primary
                                          (2)
              che, per la diagnosi di AD probabile vi sia una iniziale e  Progressive Aphasia: svPPA) presenta difficoltà di deno-
                                                                                     (5)
              significativa compromissione della memoria episodica,  minazione e difficoltà nella comprensione di singoli paro-
              isolata o associata a deficit di altri domini cognitivi, che  le; deve presentare, inoltre: difficoltà nel riconoscimento
              persista da oltre sei mesi e che sia obiettivata da almeno  degli oggetti a bassa frequenza d’uso o di denominazione,
              due test di rievocazione, che non migliorano con manovre  o dislessia superficiale o disgrafia. A differenza della for-
              di facilitazione. Se a tale quadro si associano mutazioni dei  ma agrammatica (non-fluent Progressive Aphasia: nfPPA)
              geni della presenilina (P-SEN 1 e 2) e della proteina pre-  la capacità di ripetizione è conservata, non vi è riduzione
              cursore della beta-amiloide (Amyloid Precursor Protein:  del numero di parole/minuto, la sintassi della frase è cor-
              APP) si può avere una diagnosi di certezza in vita. Lo spet-  retta. La forma nfPPA si caratterizza, inoltre, dalla presen-


              Corrispondenza: Dr.ssa Raffaella Di Giacopo, UO di Neurologia, Ospedale Santa Maria del Carmine, corso Verona 4, 38068
              Rovereto (TN), tel. 0464-403512, e-mail: raffaella.digiacopo@apss.tn.it
              LXI Congresso Nazionale SNO, 9-12 novembre 2022, Riva del Garda (Trento).
              Atti a cura di Bruno Zanotti e Antonio Nicolato (con la collaborazione di Ebba Buffone, Bedetto Pietralia, Giampietro Pinna)
              Copyright © 2022 by new Magazine edizioni s.r.l., Trento, Italia. www.newmagazine.it  ISBN: 978-88-8041-137-6



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