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Presentazione M. de Bellis
tre, al termine del processo d’indurimento le protesi La risoluzione delle problematiche legate a tale pato-
così realizzate presentano sovente numerose bolle logia ha catalizzato l’interesse di differenti Specialisti
d’aria, rimaste intrappolate durante la fase di miscela- e di professionalità varie: i Neurochirurghi, in prima
zione dei vari componenti (matrice di partenza, cata- battuta, i Neurologi, poi i Neurofisiologi, i Neuro-
lizzatore, additivi) che concorrono alla formazione radiologi, e non ultimi Bioingegneri e Biochimici.
dell’impasto finale (‘cemento osseo’). Tali micropo- Tutto al fine di garantire la buona riuscita di un atto
rosità sono di per sé causa di fragilità meccanica, non- chirurgico complesso, finalizzato al ripristino di una
ché un ricettacolo di infezioni batteriche: se la prote- qualità di vita ottimale per il Paziente.
si si infetta, va incontro a rigetto e, pertanto, deve es- Negli ultimi anni si è assistito ad una rapida evolu-
sere rimossa e sostituita ex novo (si stima che la per- zione delle conoscenze scientifiche affiancata da una
centuale di fallimenti di impianti con protesi eteropla- altrettanta rapida progressione delle conoscenze tec-
stiche per rigetto sia pari al 15% circa dei casi trattati). nico-informatico, grazie alle quali vengono oggi rea-
Un ulteriore svantaggio della preparazione del dispo- lizzate apparecchiature e presidi sanitari sempre più
sitivo medicale in sede di intervento chirurgico è rap- innovativi.
presentato dal fatto che la polimerizzazione del mate- Tale progresso scientifico ha determinato un notevole
riale protesico avviene tramite reazione esotermica, impatto sulla prognosi non solo quoad vitam ma an-
ovvero con produzione di calore. Per minimizzare il che e soprattutto quoad valetudinem, ottenendo alla
rischio di necrosi cellulare conseguente ad un brusco fine un netto miglioramento del benessere psico-fisico
aumento della temperatura all’interfaccia osso-ce- del Paziente, consentendogli di raggiungere un com-
mento, le protesi approntate al momento devono es- pleto recupero e il reinserimento socio-lavorativo.
sere allontanate dal sito chirurgico prima dell’induri- In questa convention verranno esposti i vari passaggi
mento finale, con il pericolo di deformazioni acci- necessari per comprendere l’evoluzione compiuta ne-
dentali a danno della stabilità meccanica della prote- gli ultimi anni dalla metodica della cranioplastica.
si stessa. Dopo un breve excursus storico sulle lesioni di conti-
A ciò si aggiunge l’eventualità di infiammazioni lo- nuo della teca cranica e sull’evoluzione delle terapie
cali acute originate dal rilascio di monomeri tossici, a delle stesse, verranno trattate dal punto di vista se-
causa del protrarsi del processo di polimerizzazione miologico le sindromi del “trapanato cranico”; verrà
ancora per alcune ore dopo l’impianto della protesi. poi chiarito l’importante ruolo, pre- e post-operatorio,
Un altro fattore di rischio è costituito dalla contami- del Neuroradiologo.
nazione del campo operatorio dai residui della lavo- Si tratterà poi di alcuni aspetti medico-legali delle
razione manuale della protesi, che può provocare al metodiche ricostruttive, che grande importanza assu-
Paziente dermatiti e reazioni allergiche. Infine, biso- mono al giorno d’oggi, epoca caratterizzata in manie-
gna mettere in conto la dilatazione dei tempi chirur- ra così evidente dall’aumento del contenzioso legale.
gici (e, quindi, della durata dell’anestesia), dal mo- Si entrerà poi nel vivo della discussione, trattando gli
mento che l’intervento dovrà prevedere anche la rea- aspetti più squisitamente chirurgici della cranioplasti-
lizzazione della protesi in concomitanza con l’inter- ca e delle tematiche ad essa connesse, con particola-
vento stesso. re attenzione alle complicanze della metodica e alla
Alla luce delle suddette considerazioni, si comprende loro gestione clinica, spesso complessa.
come la cranioplastica tradizionale possa essere util-
mente adoperata solo per la correzione di piccoli di- PROF. MASSIMO DE BELLIS
fetti di discontinuità ossea. Presidente SNO 2011-2013
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