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Proceedings SNO                                                        “Cranioplastica terapeutica”




                             Rilievi della maggiori e più eterogenee casistiche riportate recentemente in letteratura
                                                                  Correlazione con aumento delle complicanze
                    Autore, Anno       Casi    Complicanze
                                                                Materiale        Timing          Lembo
                         (8)
                Gooch, 2008             62        33,8%            -              NO             Bifrontale
                         (5)
                Chang, 2010            212         16%            NO             > 3 mesi           -
                Stephens, 2010 (18)    108         24%            NO              NO                -
                Beauchamp, 2010 (3)     69        39,1%         Eterologo         NO                -
                Yadla, 2011 (20)       2254         -             NO              NO                -
                            (19)
                Thavarajah, 2011        82          -              -             < 6 mesi           -
                De Bonis, 2012 (7)     218        19,7%           NO              NO             Bifrontale
                           (2)
                Archavlis, 2012        200         15%             -           > 7 settimane        -
                                                                              < 7 settimane +
                                                                                comorbilità
                Schuss, 2012 (16)      280        16,4%            -             ≤ 2 mesi           -

               Tabella 2. Rilievi della maggiori e più eterogenee casistiche riportate recentemente in letteratura.



               canze ha presentato una relazione statisticamente si-  La relazione tra infezione e timing chirurgico porta
               gnificativa con il timing chirurgico. Tuttavia gli Autori  ad una conclusione analoga anche Thavarajah et al. (19)
               fanno notare che ad una analisi bivariata nel gruppo  che preferiscono posizionare la cranioplastica dopo
               delle cranioplastiche precoci entro le 7 settimane il  un intervallo di 6 mesi dall’intervento di craniectomia
               gruppo di pazienti con comorbilità quali diabete,  decompressiva, avendo analizzato in modo retrospet-
               tromboembolismo e colonizzazione batterica multire-  tivo la casistica di 82 pazienti nell’arco di 10 anni. La
               sistente era indipendentemente correlato con un incre-  quasi totalità (88,8%) dei pazienti nei quali l’inter-
               mento del rischio infettivo post-operatorio.     vallo era inferiore ai 6 mesi presentava una compli-
               Più incisivo il ruolo del timing sull’outcome: una cra-  canza infettiva.
               nioplastica eseguita entro le 7 settimane ha portato ad  Beauchamp et al. in uno studio retrospettivo su 70
                                                                              (3)
               un miglioramento del GOS del 78%, mentre a 7-12  pazienti sottoposti a craniectomia decompressiva
               settimane il GOS è migliorato del 46%, invece le cra-  post-traumatica e successiva cranioplastica (nell’83%
               nioplastiche oltre le 12 settimane hanno un tasso di  dei casi autologa nel restante dei casi eterologa) han-
               miglioramento del GOS solo del 12%. Anche Chang  no invece concluso che il tempo intercorso tra i due
               et al. hanno osservato, nella loro casistica di 212 pa-  interventi non influisce assolutamente sull’outcome,
                   (5)
               zienti, una ridotta probabilità di complicanze quando  con attenzione soprattutto sul tasso di complicanze in-
               la cranioplastica è stata posizionata entro tre mesi dal-  fettive e nel posizionamento di derivazioni ventricolo-
               la decompressione ossea. Non così favorevoli verso un  peritoneali. Il tempo medio tra i due interventi era di
               precoce posizionamento della cranioplastica sono i ri-  87 giorni. Anche in questa serie come in quella di
               sultati di uno studio riportato da Schuss et al. (16)  su 280  Archavlis la presenza di complicanze settiche ha al-
                                                                        (2)
               pazienti, dei quali il 19% era stato sottoposto a cranio-  lungato l’intervallo tra le due procedure, sebbene sen-
               plastica entro 2 mesi dalla craniectomia decompressi-  za rivestire un dato statisticamente significativo.
               va ed il resto dei pazienti (81%) con cranioplastica ol-  L’estesa review di Yadla et al. (20)  assume un peso scien-
               tre i 2 mesi. Il gruppo di cranioplastica più precoce ha  tifico diverso rispetto alle casistiche singole, per la
               riportato il 25,9% di complicanze rispetto al 14,2% del  qualità di evidenza dei lavori e per l’elevato numero di
               gruppo più tardivo. Ad una analisi multivariata la si-  casi analizzati. La dicotomizzazione tra cranioplastica
               gnificatività statistica ha evidenziato quali elementi  precoce (entro i tre mesi) e tardiva (oltre tre mesi) non
               prognostici sfavorevoli per complicanze: una precoce  ha portato ad alcuna differenza nell’incidenza delle
               cranioplastica, la presenza di una derivazione ventri-  complicanze infettive nei lavori revisionati.
               colo-peritoneale e una craniectomia decompressiva  L’analisi di singole casistiche, per quanto numerose e
               dovuta a emorragia intracerebrale.               statisticamente ben organizzate, porta sempre a con-



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