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Proceedings SNO                                                        “Cranioplastica terapeutica”



               Comunicazione






                       L’osteointegrazione nella cranioplastica



                  R. STEFINI, U. ZANETTI*

                  UO di Neurochirurgia, Spedali Civili, Brescia
                  * SSVD Chirurgia dei Mascellari, Spedali Civili, Brescia




                  INTRODUZIONE                                  dei passaggi tecnici finalizzati a facilitare l’osteointe-
                                                                grazione. Con questo termine di derivazione otoiatri-
               L’intervento di cranioplastica ha lo scopo di ristabilire  ca, usato per la prima volta da Albrektsson nel 1981 ,
                                                                                                           (1)
               l’integrità di un difetto osseo cranico (lacuna ossea)  si intende la “diretta connessione funzionale e strut-
               conseguente, solitamente, ad un intervento di cranio-  turale tra l’osso vitale e la superficie di un impianto
               tomia decompressiva. Esso è considerato come un at-  sottoposto a carico”.
               to chirurgico conclusivo che ha inizio con la rimozio-  Favorire l’osteointegrazione significa conoscere la
               ne dell’opercolo osseo. Negli ultimi dieci anni vi è sta-  biologia ossea con i diversi fattori che influenzano la
               to un aumento del numero degli interventi di cranio-  guarigione dell’osso fratturato.
               plastica, principalmente per un’aumentata indicazione  Il processo di osteointegrazione è ben conosciuto e ri-
               all’esecuzione di craniectomie decompressive . Si  cercato nell’ambito ortopedico, maxillo-facciale, neu-
                                                       (6)
               calcola che in questo periodo sono eseguiti 20-25 in-  rochirurgico spinale, mentre nell’ambito della neu-
               terventi di cranioplastica per milione di abitanti all’an-  rochirurgia cranica non riscuote altrettanto interesse.
               no (area EMEA: Europe, Middle East, e Africa) .
                                                       (7)
               L’osso autologo è ancora considerato il materiale di
               prima scelta per la cranioplastica , sebbene non sia  OSTEOINTEGRAZIONE
                                           (3,4)
               sempre disponibile. Inoltre, il suo utilizzo è gravato
                                                                   CON OSSO AUTOLOGO
               da normative sempre più restrittive e costose di stoc-
               caggio e si associa a un’alta incidenza di riassorbi-  L’osso fratturato è geneticamente programmato per
               mento. Di conseguenza, l’uso di materiali sintetici o  guarire senza l’interposizione di un tessuto connetti-
               eterologhi è richiesto in un crescente numero di casi.  vale cicatriziale. Questa è una prerogativa del solo
               Tali materiali devono rispondere a caratteristiche di  tessuto osseo, dovuta probabilmente ai compiti di so-
               biocompatibilità, sterilizzabilità, facilità nella proget-  stegno e protezione dell’osso stesso. Tali funzioni sa-
               tazione, utilizzabilità con la stereolitografia e compa-  rebbero impedite, o per lo meno messe a rischio, nel
               tibilità con la diagnostica per immagini. Inoltre, per la  caso di una guarigione dell’osso fratturato con una ci-
               funzione di protezione cerebrale devono essere resi-  catrice interposta.
               stenti agli urti e adeguatamente pesanti.        Possiamo facilmente equiparare il processo di guari-
               Sia durante un intervento di cranioplastica con osso  gione di una frattura ossea con il processo di guari-
               autologo o eterologo, che nella fase di chiusura di un  gione di una craniolacunia alla quale è stato posizio-
               intervento craniotomico, dovrebbero essere previsti  nato l’opercolo osseo. Tale processo avviene sia du-


               Corrispondenza: Dr. Roberto Stefini, UO di Neurochirurgia, Spedali Civili, piazzale Spedali Civili 1, 25123 Brescia (BS), tel. 030-
               3995799, fax 030-3995008, e-mail: roberto.stefini@gmail.com
               Cranioplastica terapeutica (a cura di Bruno Zanotti, Angela Verlicchi, Pier Camillo Parodi): 65-68.
               Proceedings SNO: Master sulle Cranioplastiche terapeutiche custom made - LII Congresso Nazionale SNO, 11 maggio 2012, Roma.
               Copyright © 2013 by new Magazine edizioni s.r.l., Trento, Italia. www.newmagazine.it  ISBN: 978-88-8041-102-4



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