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Proceedings SNO                                                    “LXI Congresso Nazionale SNO”
                                                                                    GIOVEDÌ, 10 NOVEMBRE

              Abstract    COMUNICAZIONI ORALI
                          I SESSIONE




                      Approcci endoscopici multiportali
                      al compartimento sellare laterale: studio anatomico


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                 A. HASANBELLIU , N. ANDALUZ , M. ZUCCARELLO , A. TALACCHI 3
                                1
                 1  Reparto di Neurochirurgia, Azienda Ospedaliera “S. Maria”, Terni, Italia
                 2  Reparto di Neurochirurgia, Università degli Studi di Cincinnati, USA
                 3  Reparto di Neurochirurgia, Azienda Ospedaliera “S. Giovanni Addolorata”, Roma, Italia




              ❒ ❒ INTRODUZIONE. L’accesso al Compartimento Sellare  tomia, l’area di libertà chirurgica è aumentata di 7,97-
              Laterale (CSL) è particolarmente impegnativo a causa del-  18,92 (media 13,57 cm2), ovvero 27,6-42,8 (media 34,9%)
              la posizione delicata e dell’alta densità di vitali strutture  al terzo nervo cranico (III), V2 e anello di Zinn (P < 0,05),
              neuro-vascolari.                                 ma non in V3 e Fessura Orbitale Superiore (FOS). Gli an-
              ❒ ❒ SCOPO. In questo studio presentiamo un’analisi anato-  goli assiali dopo l’orbitotomia sono aumentati di 8,91-
              mica qualitativa e quantitativa accedendo a quest’area at-  10,91 (media 9,95) ossia 41,18-63,69 (54,8%) (P < 0,002).
              traverso tre approcci puramente endoscopici: l’Approccio  Nell’AEE l’angolo assiale medio misurato nei diversi pun-
              della Fossa Media dal “foro chiave” (AFM), l’Approccio  ti target V2, V3, Zinn, nervo vidiano e Nervo InfraObitario
              Endonasale Esteso (AEE) e l’Approccio Sublabiale Trans-  (NIO) era più ampio quando ci si approcciava dalla narice
              Mascellare (ASTM).                               controlaterale (11,55 ± 2,87) rispetto alla narice ipsilatera-
              ❒ ❒ MATERIALI E METODI. Per questo studio sono state uti-  le (7,46 ± 1,82; P = 0,0004).
              lizzate sei teste di cadavere (dodici lati). L’accesso al CSL  L’area di libertà chirurgica era maggiore negli stessi punti
              è stato eseguito per via extradurale attraverso i tre approc-  target approcciando dalla narice controlaterale rispetto i
              ci. Il neuronavigatore ha permesso la raccolta di punti spa-  dati ricavati dalla narice ipsilaterale (P < 0,02).
              ziali in modalità stereotassica tramite i quali abbiamo cal-  Nell’approccio STM, rispetto all’AEE, gli angoli sagittali
              colato, descritto e confrontato le rispettive aree di lavoro,  e assiali in V2, V3 e ION erano più ampi e statisticamente
              angoli di attacco e libertà chirurgica.          significativi (P < 0,0001).
              ❒ ❒ RISULTATI. Il volume medio del Seno Cavernoso (SC) è  ❒ ❒ CONCLUSIONI. La combinazione di questi approcci for-
              stato calcolato essere 2,37 ± 0,36 cm3. L’area di lavoro per  nisce un adeguato corridoio extradurale alle lesioni che si
              ciascun approccio è stata: 6,36 ± 1,15 cm2 per il AFM,  estendono al CSL. I dati raccolti con l’approccio STM
              5,98 ± 1,3 cm2 per l’AEE e 6,76 ± 1,49 cm2 per l’ASTM.  hanno evidenziato una migliore manovrabilità (libertà chi-
              Non è stata riscontrata nessuna differenza statisticamente  rurgica e angoli assiali), per lesioni che si sviluppano late-
              significativa tra le varie aree di lavoro (P > 0,05). Per ogni  ralmente al segmento orbito-zigomatico del NIO e tendo-
              approccio sono stati scelti diversi punti target per calcola-  no ad invadere la fossa pterigopalatina e infratemporale e/o
              re la libertà chirurgica e gli angoli di attacco, ma solo i ra-  seno mascellare. La visualizzazione, la distanza e la mano-
              mi mascellare e mandibolare del quinto nervo cranico (V2  vrabilità degli strumenti insieme alle possibili complican-
              e V3) sono stati scelti come target costanti per tutti e tre gli  ze postoperatorie devono essere attentamente valutate du-
              approcci. Nell’approccio FM dopo aver eseguito l’orbito-  rante la pianificazione dell’intervento.








              Corrispondenza: Dr. Aurel Hasanbelliu, UOC di Neurochirurgia, Azienda Ospedaliera S. Maria, via Tristano di Joannuccio 1, 05100
              Terni (TR), e-mail: aurelbelliu@yahoo.it
              LXI Congresso Nazionale SNO, 9-12 novembre 2022, Riva del Garda (Trento).
              Atti a cura di Bruno Zanotti e Antonio Nicolato (con la collaborazione di Ebba Buffone, Bedetto Pietralia, Giampietro Pinna)
              Copyright © 2022 by new Magazine edizioni s.r.l., Trento, Italia. www.newmagazine.it  ISBN: 978-88-8041-137-6



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