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Proceedings SNO “Cranioplastica terapeutica”
A B C
Figura 4. Tipi di incisione: ad ampio “punto di domanda” fronto-temporo-parietale (A), “bicoronarica” (B) ed a “T” (C) (modificato da
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Leonardo da Vinci: “Profilo con proporzioni del viso” (1490) e “Proporzioni di viso e occhio” (1489) ).
L’incisione cutanea può essere di diverso tipo: ampio si pratica anche la duroplastica, con conseguente nor-
“punto di domanda” fronto-temporo-parietale, a “T”, malizzazione della pressione intracranica dopo l’in-
incisione “bicoronarica” (Figura 4) o, incisione linea- tervento.
re, se in sede occipitale . L’apertura della dura è realizzata con tecnica “a stel-
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La successiva craniectomia, per essere realmente de- la” o “a pettine” e la duroplastica comporta l’utilizzo
compressiva, deve rispettare alcune regole, vale a di- di un sostituto durale. Il patch durale abitualmente è
re avere un diametro di almeno 12 cm ed interessare lungo circa 15-20 cm e largo 2,5-3,5 cm .
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la fossa temporale. Se la craniectomia è bilaterale A causa del rigonfiamento cerebrale si può assistere
(fronto-temporo-parietale) si lascia una losanga ossea
(3-4 cm) a protezione del seno sagittale superiore .
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È imperativo che, se la si ritiene necessaria, la cra-
niectomia va condotta in modo corretto, in quanto so-
lo se il guadagno di volume aggiuntivo è di almeno
85 ml si supera quanto ottenuto da altri trattamenti,
come l’iperventilazione, il drenaggio ventricolare e-
sterno o l’uso di diuretici d’ansa (22) (Figura 5).
Il chirurgo fruisce di reperi anatomici per program-
mare la demolizione e così facendo è sicuro di realiz-
zare una craniolacunia con potenziali valenze tera-
peutiche.
Nell’emicraniectomia i riferimenti sono: anterior-
mente, l’intersezione della linea medio-pupillare; po-
steriormente, dietro (di circa 2 cm) la perpendicolare
del meato acustico esterno; superiormente, di lato al
seno sagittale superiore; inferiormente, nella fossa
cranica media a ridosso dell’arco zigomatico .
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Nelle demolizioni frontali bilaterali si va dal pavi-
mento della fossa cranica anteriore (preservando i se-
ni frontali intatti) fino alla sutura coronale, coinvol-
gendo lo pterion bilateralmente .
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Con la sola decompressione ossea, seppur ampia, si
ottiene una diminuzione immediata della pressione
Figura 5. Relazione tra il diametro della craniectomia ed il
intracranica del 15%, che può salire ad oltre il 70% se guadagno di volume (modificato da E. Jüttler et al., 2008 ).
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