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Proceedings SNO “Cranioplastica terapeutica”
Figura 5. Nei casi di demolizione-ricostruzione cranica (so-
prattutto se tumorale), il poter progettare la caniolacunia usan-
do direttamente il modello 3D in resina del cranio ha indubbi
vantaggi: permette l’uso del neuronavigatore (con implementa-
zione simultanea delle immagini TC e RM dell’encefalo) e con-
sente di considerare il posizionamento più consono nella te-
stiera a tre punte della testa del paziente.
cui le forme delle teste dei Simpson rappresentano in sere di spessore adeguato al contesto, avere una
modo immediato e divertente il paradigma dei possi- curvatura compatibile, presentare un numero di
bili approcci cranici): fori razionale e sufficiente. Una errata progetta-
1. elevata biocompatibilità del materiale dell’im- zione della protesi d’altra parte non solo compro-
pianto; mette la stabilità primaria, ma ritarderà o impedi-
2. disegno dell’impianto adeguato al raggiungimen- rà l’estrinsecarsi delle proprietà osteomimetiche.
to della stabilità primaria; Mancando la contiguità osso-cranioplastica viene
3. adeguata quantità di osso con idonee caratteristi- meno la migrazione osteoblastica. Sebbene in
che; quest’ultima siano multipli i fattori che entrano in
4. corretta preparazione del sito dell’impianto; gioco, una semplice banalizzazione può aiutare a
5. assenza di contaminazioni interferenti la guarigio- capire perché non avviene: essendo l’osteoblasta
ne; una cellula ovalare del diametro da 20 a 30 mi-
6. cute trofica e sufficiente per ricoprire l’impianto; cron, se trova un cratere di anche soli 2 mm do-
7. assenza di carichi o micromovimenti in fase di vrebbe compiere un balzo pari a 68 volte il suo
guarigione; diametro. Se consideriamo un uomo di 1,70 m di
8. ingegnerizzazione con fattori di crescita e/o cellu- altezza, per confronto, questo dovrebbe fare un
le staminali. salto in lungo di 115 m. Praticamente impossibile.
In specifico, in base a questi principi: Non solo, il risultato estetico può essere manche-
1. A tutt’oggi, il materiale il più osteomimetico vole per introflessione della cute nei crateri di di-
(osteointerazione, osteointegrazione, biostimola- scontinuità delle superfici.
zione) è l’idrossiapatite porosa, grazie alla sua 3. La qualità dell’osso del sito ricevente dove viene
composizione chimica ed alla sua struttura fisica effettuato l’impianto è preferibile sia vitale con un
(macroporosità: 200-500 µm; microporosità: 1-10 osso in buono stato di salute. Una precedente ir-
µm; fori di interconnessione 50-200 µm). radiazione non è però ritenuta una controindica-
2. La cranioplastica deve essere ben progettata: se- zione all’impianto. In questi casi, il limitato suc-
guire esattamente i bordi della craniolacunia, es- cesso clinico può essere spiegato da una insuffi-
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