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Proceedings SNO                                                        “Cranioplastica terapeutica”



               avere altri vantaggi, quali una migliore visualizzazio-
               ne della simmetria protesica (grazie alla possibilità di
               infinite sezioni virtuali ed alla multiplanarità), che, al-
               le volte, si può perdere nella visione puramente olisti-
               ca del modello 3D fisico (Figura 4). Ma anche qual-
               che svantaggio, ad esempio la mancanza delle imma-
               gini RM e l’assenza del modello fisico nelle demoli-
               zioni-ricostruzioni non permettono di pianificare la
               demolizione come col neuronavigatore (che imple-
               menta dati TC e RM cranici), che consente una mi-
               gliore programmazione della lacunia chirurgica non-
               ché una simulazione di quale sarà l’effettiva posizio-
               ne del Paziente inserendo nella giusta collocazione il
               modello 3D del cranio nella testiera a tre punte
               (Figura 5). Limiti che saranno con il tempo superati
               quando si potrà gestire routinariamente non solo l’im-
                                                                Figura 4. Il portale Web2 permette una valutazione del proto-
               plementazione delle immagini TC con quelle RM en-  tipo di cranioplastica in modo approfondito, grazie alla multi-
               cefaliche nel portate web dedicato, ma si riuscirà an-  planarità delle immagini virtuali.
               che ad importare nel neuronavigatore l’imaging del
               cranio demolito nella postazione virtuale, senza biso-
               gno di scansionare alla TC il modello 3D in resina del  una porzione del perimetro craniectomico manca la
               cranio con la craniolacunia su di esso disegnata.  corrispondenza con la protesi, che ha forma diversa,
               Sebbene da sempre l’uso delle neuroimmagini copra  e risponde all’esigenza del chirurgo di privarsi di una
               tutto l’arco della realizzazione e messa a dimora di  parte della protesi (solitamente nella zona della fossa
               una cranioplastica (dall’iniziale acquisizione dei dati  temporale), per agevolarsi nell’atto chirurgico. Infi-
               TC cranici del Paziente, alla realizzazione della pro-  ne, nella prova (3) l’appoggio della cranioplastica sul
               tesi, alla successiva neuronavigazione), con l’arrivo  bordo craniectomico ha soluzioni di continuo. Il mo-
               della gestione Web2 si elimina anche quella piccola  dello matematico ha fatto rilevare che passando dal
               finestra di attività che vedeva il chirurgo, come un  primo scenario al secondo ed al terzo, si ha un incre-
               moderno Amleto, armeggiare con il modello 3D del  mento del carico a cui è sottoposta la protesi custom
               cranio in resina.                                made in HA rispettivamente dell’80% e del 50%.
               Gli accorgimenti da osservare nella progettazione e  L’utilizzo di accorgimenti (quali l’evitare di progetta-
               realizzazione di una protesi cranica sono tanti, perché  re protesi incomplete; l’uso del neuronavigatore in
               bisogna anche trovare una mediazione fra necessità  tutti i casi di demolizione cranica di processi patolo-
               cliniche e fisica dei materiali. Uno fra tutti è che, nel  gici interessanti le ossa craniche, per ottenere una
               caso di protesi in HA, il manufatto non sia reso anco-  craniectomia che ben si adatta alla protesi custom
               ra più fragile dalla errata progettazione e/o colloca-  made preconfezionata, ed infine il riempimento delle
               zione da parte del chirurgo. Infatti, per sfruttare a pie-  soluzioni di continuo con pasta di fosfato tricalcico
               no le proprietà strutturali della protesi cranica, è im-  finemente stipata) consente di riportare la resistenza
               portante che tra la sua superficie di appoggio e la su-  della cranioplastica in HA alla situazione meccanica
                                                       (28)
               perficie ossea ci sia il miglior contatto possibile . La  più favorevole e di non ostacolare il potere biomime-
               protesi in HA risulta ancora più fragile se si incorre,  tico della protesi stessa.
               come spesso accade, in errori del chirurgo. Al fine di
               poter meglio studiare il comportamento del chirurgo,
               abbiamo realizzato un modello virtuale di protesi cu-  TEMPI
               stom made in HA e l’abbiamo sottoposto a tre varia-
               bili di impianto tramite una simulazione al computer.  Dopo chirurgia decompressiva cranica, la program-
               Nella prova (1) i margini della cranioplastica sono  mazione della successiva cranioplastica dovrebbe av-
               ben adesi al bordo craniectomico e ci si riferisce allo  venire entro 4-6 settimane, sempre che il Paziente sia
               scenario del chirurgo che progetta, valida e posiziona  in condizioni cliniche idonee e non si trovi ancora in
               la cranioplastica in modo ottimale. Nella prova (2) su  uno stato di ipertensione endocranica.



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