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Proceedings SNO                                                    “LXI Congresso Nazionale SNO”
                                                                                    GIOVEDÌ, 10 NOVEMBRE

              Abstract    SIMPOSIO PARALLELO (WORKSHOP 2):
                          “DISTURBI DEL SONNO: DAL SINTOMO ALLA DIAGNOSI”




                      Eccessiva sonnolenza diurna


                 G. ROSSATO

                 Centro Multidisciplinare di Medicina del Sonno, UOC di Neurologia, IRCCS Ospedale “Sacro Cuore Don Calabria”,
                 Negrar di Valpolicella (Verona)





              ❒ ❒ INTRODUZIONE. L’eccessiva sonnolenza diurna (Exces-  ❒ ❒ SCOPO. La valutazione dell’EDS include una completa
              sive Daytime Sleepiness: EDS) è una condizione ad eleva-  anamnesi ipnica, medica, e psichiatrica, la compilazione
              ta prevalenza e associata ad una significativa morbilità.   dei questionari o scale per la valutazione soggettiva della
              In uno studio su oltre 15 mila individui rappresentativi del-  EDS. Nel percorso diagnostico è appropriato l’utilizzo del-
              la popolazione generale adulta negli Stati Uniti l’EDS ha  l’actigrafia per misurare la durata del sonno e del ritmo
              evidenziato una prevalenza del 27,8% e nel 15.6% dei sog-  sonno-veglia, la polisonnografia notturna per valutare con-
              getti si è associata ad almeno uno dei seguenti sintomi: pe-  dizioni associate (ad esempio, i disturbi respiratori nel son-
              riodi ricorrenti con irresistibile necessità di sonno o nap  no o altre patologie) e il test delle latenze multiple del son-
              durante il giorno, nap ricorrenti nello stesso giorno, sonno  no (Multiple Sleep Latency Test: MSLT) per accertare la
              non-ristoratore, risveglio confusionale (sleep inertia). Nel  sonnolenza oggettiva e diagnosticare le ipersonnie di ori-
              4.7% dei soggetti l’EDS ha una frequenza di almeno 3 vol-  gine centrale.
              te a settimana per almeno 3 mesi nonostante la normale du-  ❒ ❒ MATERIALI E METODI. Le scale di misurazione sono un
                         (1)
              rata del sonno .                                 utile complemento nella valutazione del sonno. Sebbene
              Le cause dell’EDS sono varie e includono il sonno inade-  esistano molte scale per la sonnolenza, tre sono comune-
              guato, i disturbi respiratori nel sonno, i disturbi del ritmo  mente usate: la Epworth Sleepiness Scale (ESS), Stanford
              circadiano sonno-veglia e le ipersonnie di origine centrale  Sleepiness Scale (SSS) e la Karolinska Sleepiness Scale
              (narcolessia, idiopatica ipersonnia e sindrome di Kleine-  (KSS).
                                                                    (4)
              Levin) .                                         La ESS è una scala per la valutazione della sonnolenza
                   (2)
              L’EDS si caratterizza per la presenza di: sensazione di ec-  complessiva (di tratto) che chiede al paziente di valutare la
              cesiva sonnolenza, episodi di attacchi di sonno inavvertiti,  probabilità di addormentarsi in 8 differenti diversi scenari
              presenza di episodi di sonno prolungato non ristoratore,  a cui deve attribuire un punteggio da 0 a 3. Un punteggio
              frequenti riposi diurni (naps) durante il giorno, sleep iner-  superiore a 11 indica la presenza di una sonnolenza pato-
              tia (difficoltà nel svegliarsi con irritabilità, comportamenti  logica. È la scala della sonnolenza soggettiva più diffusa-
              automatici e confusione). I determinanti della sonnolenza  mente utilizzata in ambito clinico.
                                                                             (6)
                                                                    (5)
              diurna sono: i determinanti di tratto che indicano i livelli  La SSS e la KSS misurano la sonnolenza puntuale (di
              basali della propensione al sonno e alla veglia (arousal); i  stato) e sono utili nella valutazione delle rapide variazioni
              determinanti di stato che indicano la situazione contingen-  della sonnolenza (ad esempio, trattamento ventilatorio nel-
              te che può determinare e accentuare la propensione al son-  le apnee nel sonno o utilizzo di un farmaco).
                                      (3)
              no o la propensione alla veglia . I fattori situazionali che  Nella valutazione dell’EDS può essere necessaria anche
              influenzano la propensione al sonno sono: il processo S, il  l’esecuzione di metodiche oggettive poligrafiche come il
              processo C e la sleep inertia. I fattori situazionali che pos-  MSLT e il test di mantenimento della vigilanza (Mainte-
              sono influenzare la propensione alla veglia sono: processo  nance of Wakefulness Test: MWT). La MSLT è fondamen-
              C e gli input estero- e enterocettivi (postura, attività fisica,  tale inoltre per la diagnosi delle ipersonnie di origine cen-
                                                                  (7)
                            (2)
              attività soporifere) .                           trale .

              Corrispondenza: Dr. Gialuca Rossato, Centro Multidisciplinare di Medicina del Sonno, UOC di Neurologia, Ospedale Sacro Cuore
              Don Calabria, via don A. Sempreboni 5, 37024 Negrar (VR), e-mail: gianluca.rossato@sacrocuore.it
              LXI Congresso Nazionale SNO, 9-12 novembre 2022, Riva del Garda (Trento).
              Atti a cura di Bruno Zanotti e Antonio Nicolato (con la collaborazione di Ebba Buffone, Bedetto Pietralia, Giampietro Pinna)
              Copyright © 2022 by new Magazine edizioni s.r.l., Trento, Italia. www.newmagazine.it  ISBN: 978-88-8041-137-6



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