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Proceedings SNO “Cranioplastica terapeutica”
all’attività del polso del cervello durante l’attività del
pensiero e le emozioni; durante il sonno e la veglia;
infine sotto l’influenza del nitrito di amile.
Come abbiamo già ricordato, le soluzioni di continui-
tà della teca cranica avevano attratto l’attenzione dei
ricercatori, ma queste osservazioni di Mosso fecero
fare un salto di qualità alla ricerca specifica e rappre-
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sentarono un punto ineludibile di inizio .
Mosso si avvalse di tre soggetti, in diverse condizio-
ni di partenza, quanto ad eziologia della soluzione di
continuità della teca cranica: la donna C., portatrice
di una grande lacuna sifilitica della volta; gli uomini
G.T. e M.B., portatori di esiti di trauma cranico .
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Tali osservazioni furono completate, nel 1882, dal ca-
so di L.C., muratore di 45 anni, traumatizzato da un
mattone cadutogli sul capo (sulla regione occipito-pa-
rietale destra) dall’altezza di circa 20 metri: quando
lo vide Mosso, erano passati 3 mesi dal trauma, era
residuata una breccia di circa 5 centimetri di diame-
tro ed il paziente accusava vertigini frequenti, ma
nessun danno della visione.
Nel luglio 1882 Mosso registrò curve pletismografi-
che, ma aggiunse anche una registrazione termome-
trica condotta sulla superficie cerebrale.
Egli ripeté le registrazioni anche dopo somministra-
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zione di cloroformio o nitrito di amile .
Prima di proseguire nella nostra analisi, si deve intro-
durre il secondo parametro: la temperatura.
Anche indipendentemente dalle esperienze mossiane,
sulle quali si ritornerà, ci si trovava, a riguardo delle
rilevazioni termometriche degli organi interni, nelle
stesse condizioni verificatesi per la registrazione ple-
tismografica: come registrare la temperatura di un or-
gano interno?
Non erano passati molti anni, da quando Karl August
Wunderlich (1815-1877) e Ludwig Traube (1818-
1876) avevano proposto l’uso delle curve termome- Figura 3. Il pletismografo, ideato da Angelo Mosso ed usato
per misurare le variazioni del flusso sanguigno in relazione a
triche, sicché essi possono essere considerati i fonda- pensieri ed emozioni (da Giacomini C., Mosso A.: Esperienze
tori della termometria clinica moderna. sui movimenti del cervello nell’uomo. Archivio per le Scienze
Le curve termometriche sono tuttora di riscontro ine- Mediche 1876; 1: 245-278).
ludibile, e la misurazione quotidiana della temperatu-
ra mantiene ancora oggi in ambito clinico un incom-
parabile valore di metodo (5,6,11,13) . no; il secondo fu professore di fisiologia nella Regia
Considerando il problema della rilevazione termome- Università di Ferrara.
trica degli organi interni, si possono ricordare gli stu- Anche in questo caso, la possibilità di sfruttare una
di di Giuseppe Vicarelli (1865-1946) in ambito oste- soluzione di continuità della teca cranica si dimostra-
trico ginecologico (a proposito della temperatura del- va preziosissima.
l’utero e del feto) e di Emilio Cavazzani (1865-1922) Tuttavia, si deve considerare che Mosso, almeno ini-
per quanto concerne il fegato. zialmente, era concentrato maggiormente sulla regi-
Si tratta di due collaboratori di Mosso: il primo dires- strazione del polso cerebrale con il pletismografo, e so-
se la Clinica Ostetrica della Regia Università di Tori- lo in seguito approfondì le rilevazioni termometriche.
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