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Considerazioni storiche intorno alle soluzioni di continuità della teca cranica       A. Porro



             ellissoidale, depresso e frantumato; le meningi erano  sua situazione era definitivamente compromessa (si
             lacerate; esitava una perdita ematica e di sostanza ce-  consideri che il permesso di stampa gli doveva giun-
             rebrale: si trattava, com’è evidente, di una situazione  gere dallo stesso Scarpa, in qualità di Censore!), pos-
             molto grave.                                     siamo evincere che, in realtà, il comportamento era
             Chiesto il parere di un collega, il chirurgo eseguì, se-  stato ineccepibile (considerando i dettami operativi
             condo le indicazioni d’epoca, l’intervento di trapana-  del tempo).
             zione, pur non aspettandosi che una assai remota pos-  Quali i commenti a questo caso?
             sibilità di successo.                            L’intervento sulla teca cranica rappresentò una delle
             Estratti i frammenti e svuotato un ematoma epidura-  scintille che appiccarono l’incendio che distrusse, in
             le, suturate le meningi per opporsi alla protrusione  ultima analisi, solo Signoroni.
             cerebrale si iniziarono le terapie, sintomatiche, se-  In realtà, egli si trovò ad essere stritolato da due in-
             condo le prescrizioni del tempo.                 granaggi più grandi e più forti: era la lotta tra moder-
             In settima giornata la fanciulla soccombette; l’autop-  nità e tradizione, tra la Scuola Chirurgica di Vienna e
             sia evidenziò la perdita di circa un terzo dell’emisfe-  quella di Pavia, tra Kern e Scarpa, tra la capitale ed
             ro sinistro.                                     una città, importante certo, ma decentrata.
             Non sono riportate formazioni ascessuali o presenza  Per amore di verità, dopo sei anni, l’ancor giovane
             di pus (ricordiamo che al tempo si era ben lontani da  chirurgo poté trasferirsi a Padova, ove riprese e pro-
             una qualsiasi definizione microbiologica).       seguì la sua carriera di stimato, abile tecnicamente e
             Trattiamo, dunque, dei protagonisti della vicenda.  moralmente valido docente e sperimentatore.
             Oltre alla paziente, dobbiamo riferire dell’operato-
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             re .
             Si tratta di Bartolomeo Signoroni (1796-1844) che,  UN’IPOTESI DI CONCLUSIONE
             appena ventinovenne, aveva preso servizio da pochi
             mesi, quale Pubblico Professore Ordinario di Chirur-  C’è chi ha usato la frase the appeal of holes in the
                                                              head  (12)  e non senza ragione: la cranioplastica stessa
             gia nell’Università degli Studi di Pavia.
                                                              (e la soluzione di continuità della teca cranica) ha ca-
             Allievo di Tomaso Volpi (1761-1822), egli si era per-
                                                              talizzato, nel volger del tempo, l’interesse di diffe-
             fezionato a Vienna, diventando uno degli allievi pre-
                                                              renti professionisti e specialisti: in primo luogo i chi-
             diletti da Vinzenz von Kern (1760-1829).
             Tommaso Volpi era succeduto sulla cattedra pavese a  rurghi, ma anche i neurologi, indi i neurofisiologi, per
                                                              giungere anche a chi si occupa di neuroimaging (per
             Giuseppe Jacopi (m. 1813): erano tempi nei quali il
                                                              non parlare di chi è maggiormente impegnato nell’e-
             ricambio, nella clinica chirurgica, era stato intenso.
             Signoroni era giovane, motivato, intriso di idee chi-  laborazione tecnica degli strumenti e dei materiali,
                                                              come i bioingegneri o i chimici).
             rurgiche moderne ed innovative, abilissimo operato-
                                                              Tutto converge sulla buona riuscita di un atto chirur-
             re, se non ardito, attento all’evoluzione ed all’elabo-
                                                              gico, sul ripristino di una buona qualità di vita per il
             razione di nuove tecniche e strumenti.
                                                              paziente, ma tutto si espande anche in una rete com-
             Tutto ciò era sufficiente a sconvolgere la tradizionale
             staticità dell’ambiente, sulla quale vegliava, quale au-  plessa di rapporti che si diramano nello spazio e nel
                                                              tempo: le radici possono attingere linfa da molto lon-
             tentico deus ex machina, Antonio Scarpa (1752-1832).
                                                              tano e anche la storia può dare il suo contributo, per
             La venuta di Signoroni, con l’introduzione del mo-
             derno  modus operandi viennese, aveva vanificato i  meglio contestualizzare le scelte del presente.
                                                              Come sosteneva il protochirurgo imperiale Giovanni
             desideri di Scarpa, il quale nel giro di sei mesi riuscì
                                                              Alessandro Brambilla (1728-1800), non vi è necessi-
             a sobillare gli studenti e l’ambiente cittadino.
             Grazie anche ad un martellamento quotidiano con  tà solo di chirurghi tecnicamente preparati, ma di
                                                              chirurghi umanamente ed anche culturalmente validi.
             missive denigranti l’operato di Signoroni, dirette alle
             Autorità di Governo, Scarpa riuscì a far sollevare dal-
             l’incarico il giovane chirurgo.
                                                                 BIBLIOGRAFIA
             Al centro delle imputazioni di cattiva pratica chirur-
             gica stavano alcuni interventi andati a mal esito: fra i  1.  Belloni L.: Dalla osteogenesi periostale alla resezione
             quali uno era quello più sopra citato.              sottoperiostale, Michele Troja (1775) e Bernardino Lar-
             Signoroni si difese in tutti i modi possibili, e dalla sua  ghi (1847). Simposi clinici 1971; 8: XXV-XXXII.
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             autodifesa scientifica , pubblicata quando ormai la  2.  Brunori A., Vagnozzi R., Giuffre R.: Antonio Pacchioni


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