Page 25 - Cranioplasty.qxd
P. 25

Proceedings SNO                                                        “Cranioplastica terapeutica”



               pillari ed alterazioni dello stato di coscienza. Anche  − valutare nel tempo i cambiamenti indotti dall’ac-
               la sindrome del lembo cutaneo affossato può progre-  crescimento delle lesione sul funzionamento cogni-
               dire ad erniazione paradossa.                     tivo dei pazienti;
               Tale complicanza può essere evitata se la sindrome  − confrontare le prestazioni cognitive prima e dopo
               viene diagnosticata in maniera tempestiva.        l’intervento in modo da monitorare gli esiti dell’in-
               Dopo la cranioplastica, la maggior parte delle com-  tervento chirurgico;
               plicanze sopra riportate, hanno una risoluzione spon-  − monitorare il recupero funzionale a distanza di tem-
               tanea. Anche il riposizionamento della testa del pa-  po dopo l’intervento per valutare le potenzialità di
               ziente (abbassamento) può condurre ad una risoluzio-  plasticità e adattamento delle strutture neurali;
               ne della sindrome, come dimostrato da uno studio di  − pianificare un adeguato intervento riabilitativo
                            (4)
               Joseph e Reilly .                                 post-operatorio che faciliti il recupero funzionale.
                               (8)
               In un recente studio è stato osservato che, in una co-  Durante la valutazione neuropsicologica, vengono
               orte di 27 pazienti che hanno subito un intervento di  valutate le funzioni cognitive fondamentali, il cui non
               craniectomia, 3 di loro hanno riportato la sindrome  adeguato funzionamento può interferire con la vita
               del lembo cutaneo affossato con una severa ipoten-  quotidiana del paziente .
                                                                                   (12)
               sione ortostatica e tra questi pazienti uno ha riportato
               anche erniazione paradossa.
               Sempre in questo studio si è cercato anche di determi-  CRANIOPLASTICA
               nare la prevalenza della sindrome del lembo cutaneo
               affossato. Su 27 pazienti che avevano subito craniec-  La sindrome del trapanato cranico e la sindrome del
               tomia per infarto dell’arteria cerebrale media, l’11%  lembo cutaneo affossato presentano una regressione
               aveva una sindrome del lembo cutaneo affossato di ti-  dei sintomi dopo un intervento di cranioplastica.
               po sintomatico e il 15% di tipo non sintomatico.  Questo, secondo alcuni studiosi, avrebbe la possibili-
                                                                tà di riequilibrare il flusso del liquor in quei casi do-
                                                                ve vi è la tendenza ad un idrocefalo (accumulo pato-
                  VALUTAZIONE CLINICA                           logico di liquor) subclinico e a ridurre la frequenza e
                  E NEUROSPICOLOGICA                            l’intensità delle crisi epilettiche.
                                                                In seguito ad un intervento di cranioplastica, secon-
               I pazienti che presentano queste sindromi vengono  dariamente al miglioramento del circolo cerebrale e
               sottoposti a valutazioni che interessano gli aspetti sia  della dinamica liquorale, si ha spesso un conseguente
               neurologici sia neuropsicologici. Per l’esame neuro-  miglioramento: dello stato di coscienza , dei sintomi
                                                                                                 (4)
               logico si utilizzano diverse scale cliniche come indi-  cognitivi , della cefalea ortostatica ed una riduzio-
                                                                                             (7)
                                                                       (1)
               catori dello stato di vigilanza, reazioni verbali e/o  ne/scomparsa delle crisi epilettiche. Per tali motivi, e
               motorie dopo adeguati stimoli.                   per evitare soprattutto l’irreversibilità del danno neu-
               Le scale sono molto utili per definire l’impatto che la  rologico, si è orientati ad effettuare la cranioplastica
               sindrome ha sulla vita del paziente e per monitorare  entro quattro settimane dall’evento acuto.
                                                                                 (1)
               l’effetto delle terapie farmacologiche e/o riabilitative.  Uno studio del 2002 riporta il caso di un paziente,
                                                 (11)
               Le scale maggiormente utilizzate sono :  Glasgow  che, in seguito a craniectomia decompressiva a causa
               Coma Scale (GCS) (Jennett, 1974),  Glasgow Out-  di emorragia frontale destra, ha mostrato deficit co-
               come Scale (GOS) (Jennett, 1975), Coma Recovery  gnitivi di vario grado. Lo stesso soggetto in seguito
               Scale (CRS) (Giacino, 2004), Level cognitive Func-  ad un intervento di cranioplastica ha subito un note-
               tioning scale (LCF) (Hagen, 1979), Disability Rating  vole miglioramento del flusso cerebrale. Tale condi-
               Scale-Revised (DRS) (Giacino, Kalmar, 2006), Penn  zione fisiopatologica ha migliorato tra il 35 ed il 40%
               Spasm Frequency Scale (PSFS) (Priebe et al., 1996)  anche le performances cognitive del paziente.
               e Ashworth scale.                                Poiché è la presenza della “breccia ossea” con affos-
               La valutazione neuropsicologica consente di identifi-  samento del lembo (soprattutto dopo craniectomia) a
               care la natura e la gravità dei deficit cognitivi causati  determinare questo complesso quadro fisiopatologico
               dalla sindrome. La valutazione neuropsicologica con-  che conduce ai deficit neurologici, appare evidente
               sente di:                                        che l’esecuzione di una corretta cranioplastica può
               − fornire indicazioni sullo stato delle funzioni corti-  portare a risoluzione-miglioramento dei sintomi.
                cali superiori del paziente;



                                                           - 25 -
   20   21   22   23   24   25   26   27   28   29   30