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Proceedings SNO “Cranioplastica terapeutica”
pillari ed alterazioni dello stato di coscienza. Anche − valutare nel tempo i cambiamenti indotti dall’ac-
la sindrome del lembo cutaneo affossato può progre- crescimento delle lesione sul funzionamento cogni-
dire ad erniazione paradossa. tivo dei pazienti;
Tale complicanza può essere evitata se la sindrome − confrontare le prestazioni cognitive prima e dopo
viene diagnosticata in maniera tempestiva. l’intervento in modo da monitorare gli esiti dell’in-
Dopo la cranioplastica, la maggior parte delle com- tervento chirurgico;
plicanze sopra riportate, hanno una risoluzione spon- − monitorare il recupero funzionale a distanza di tem-
tanea. Anche il riposizionamento della testa del pa- po dopo l’intervento per valutare le potenzialità di
ziente (abbassamento) può condurre ad una risoluzio- plasticità e adattamento delle strutture neurali;
ne della sindrome, come dimostrato da uno studio di − pianificare un adeguato intervento riabilitativo
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Joseph e Reilly . post-operatorio che faciliti il recupero funzionale.
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In un recente studio è stato osservato che, in una co- Durante la valutazione neuropsicologica, vengono
orte di 27 pazienti che hanno subito un intervento di valutate le funzioni cognitive fondamentali, il cui non
craniectomia, 3 di loro hanno riportato la sindrome adeguato funzionamento può interferire con la vita
del lembo cutaneo affossato con una severa ipoten- quotidiana del paziente .
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sione ortostatica e tra questi pazienti uno ha riportato
anche erniazione paradossa.
Sempre in questo studio si è cercato anche di determi- CRANIOPLASTICA
nare la prevalenza della sindrome del lembo cutaneo
affossato. Su 27 pazienti che avevano subito craniec- La sindrome del trapanato cranico e la sindrome del
tomia per infarto dell’arteria cerebrale media, l’11% lembo cutaneo affossato presentano una regressione
aveva una sindrome del lembo cutaneo affossato di ti- dei sintomi dopo un intervento di cranioplastica.
po sintomatico e il 15% di tipo non sintomatico. Questo, secondo alcuni studiosi, avrebbe la possibili-
tà di riequilibrare il flusso del liquor in quei casi do-
ve vi è la tendenza ad un idrocefalo (accumulo pato-
VALUTAZIONE CLINICA logico di liquor) subclinico e a ridurre la frequenza e
E NEUROSPICOLOGICA l’intensità delle crisi epilettiche.
In seguito ad un intervento di cranioplastica, secon-
I pazienti che presentano queste sindromi vengono dariamente al miglioramento del circolo cerebrale e
sottoposti a valutazioni che interessano gli aspetti sia della dinamica liquorale, si ha spesso un conseguente
neurologici sia neuropsicologici. Per l’esame neuro- miglioramento: dello stato di coscienza , dei sintomi
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logico si utilizzano diverse scale cliniche come indi- cognitivi , della cefalea ortostatica ed una riduzio-
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catori dello stato di vigilanza, reazioni verbali e/o ne/scomparsa delle crisi epilettiche. Per tali motivi, e
motorie dopo adeguati stimoli. per evitare soprattutto l’irreversibilità del danno neu-
Le scale sono molto utili per definire l’impatto che la rologico, si è orientati ad effettuare la cranioplastica
sindrome ha sulla vita del paziente e per monitorare entro quattro settimane dall’evento acuto.
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l’effetto delle terapie farmacologiche e/o riabilitative. Uno studio del 2002 riporta il caso di un paziente,
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Le scale maggiormente utilizzate sono : Glasgow che, in seguito a craniectomia decompressiva a causa
Coma Scale (GCS) (Jennett, 1974), Glasgow Out- di emorragia frontale destra, ha mostrato deficit co-
come Scale (GOS) (Jennett, 1975), Coma Recovery gnitivi di vario grado. Lo stesso soggetto in seguito
Scale (CRS) (Giacino, 2004), Level cognitive Func- ad un intervento di cranioplastica ha subito un note-
tioning scale (LCF) (Hagen, 1979), Disability Rating vole miglioramento del flusso cerebrale. Tale condi-
Scale-Revised (DRS) (Giacino, Kalmar, 2006), Penn zione fisiopatologica ha migliorato tra il 35 ed il 40%
Spasm Frequency Scale (PSFS) (Priebe et al., 1996) anche le performances cognitive del paziente.
e Ashworth scale. Poiché è la presenza della “breccia ossea” con affos-
La valutazione neuropsicologica consente di identifi- samento del lembo (soprattutto dopo craniectomia) a
care la natura e la gravità dei deficit cognitivi causati determinare questo complesso quadro fisiopatologico
dalla sindrome. La valutazione neuropsicologica con- che conduce ai deficit neurologici, appare evidente
sente di: che l’esecuzione di una corretta cranioplastica può
− fornire indicazioni sullo stato delle funzioni corti- portare a risoluzione-miglioramento dei sintomi.
cali superiori del paziente;
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