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Proceedings SNO                                                   “LXII Congresso Nazionale SNO”
                                                                                   VENERDÌ, 29 SETTEMBRE

              Abstract    E-POSTER:
                          III SESSIONE




                      Emorragia cerebrale a sede atipica
                      in paziente in terapia con anticoagulanti inibitori del fattore Xa
                      trattato con “reverse therapy” (andexanet alfa)
                      in corso di infezione Severe Acute Respiratory
                      Syndrome-CoronaVirus-2 (SARS-CoV-2)



                 R. VALENTI, A. CARUSO, D. ACCAVONE, G. CHITI, A.E. SCOTTO DI LUZIO,
                 M.G. CAGLIARELLI, G. AVINO, L. KIFERLE, P. PALUMBO
                 SOC di Neurologia, Neurofisiopatologia - Stroke Unit, Ospedale “S. Stefano”, Azienda USL Toscana Centro, Prato






              ❒ ❒ INTRODUZIONE. L’uso degli anticoagulanti orali diretti  alfa può essere usato per invertire l’effetto anticoagulante
              (Direct Oral AntiCoagulant: DOAC) è aumentato in modo  degli inibitori del FXa.
              significativo negli ultimi anni. Emorragie Maggiori (EM)  ❒ ❒ CASO CLINICO. Riportiamo il caso “real world” di un pa-
              correlate all’inibitore Fxa (I-Fxa) si verificano in circa il 4-  ziente di 86 anni giunto in DEA a seguito di una crisi epi-
              6% dei pazienti trattati con I-Fxa (nel 3,3% dei casi con ne-  lettica focale. Il paziente, affetto da ipertensione e cardio-
              cessità di ricovero in ambiente ospedaliero). Negli USA la  patia dilatativa, assumeva terapia con I-Fxa (apixaban) per
              mortalità dopo EM con I-Fxa varia dall’11 al 20,4%. I far-  fibrillazione atriale permanente. L’obiettività neurologica
              maci fino ad oggi principalmente usati (off label) in caso di  alla risoluzione della crisi epilettica in DEA rilevava una
              emorragie maggiori sono il carbone  Attivo/Chracoal, il  emiparesi sx e confusione mentale con anosognosia. La TC
              plasma fresco congelato, il fattore ricombinante  Vlla  cranio eseguita in emergenza mostrava un’emorragia cere-
              (rFVIIa), il 3F/4F-PCC e l’aPCC. Per i pazienti adulti trat-  brale a sede atipica con lesione parietale posteriore destra.
              tati con un I-Fxa diretto (apixaban o rivaroxaban), quando  Il paziente è stato tempestivamente sottoposto a trattamen-
              necessaria l’inversione dell’attività anticoagulante per EM  to con andexanet alfa quale reverse therapy (Ondexxya) se-
              potenzialmente letali o incontrollate, è stato recentemente  condo protocollo “dose bassa” (bolo in 15 minuti e infusio-
              approvato Andexanet alfa quale invertitore dell’attività an-  ne in 2 ore) dopo circa 4 ore dall’assunzione dell’ultima
              ticoagulante indotta dagli I-Fxa. Andexanet alfa nasce co-  compressa. In DEA riscontro di infezione e polmonite da
              me agente volto a invertire specificamente l’attività dell’I-  SARS-CoV-2 (Severe  Acute Respiratory Syndrome-
              Fxa, essendo esso stesso una versione ricombinante e mo-  CoronaVirus-2). Durante la degenza in Stroke Unit/Neuro-
              dificata del fattore Xa native. Andexanet alfa lega e seque-  critical Care 2a, a 48 ore di distanza dall’esordio dei sinto-
              stra gli I-Fxa (agendo come “esca”), ripristinando quindi  mi, si è assistito a rapido deterioramento dello stato di co-
              l’attività nativa-FXa e, conseguentemente, la generazione  scienza e del deficit neurologico focale (con tendenza al so-
              di trombina. Esso ha rapida insorgenza dell’azione (entro  pore, emiplegia emisoma sinistro, anosognosia e neglect) e
              2-5 minuti dalla somministrazione del bolo) e un’emivita  del quadro neuroradiologico con incremento della lesione
              farmacocinetica di 4-8 ore. In casi selezionati (secondo i  emorragica e dell’edema perilesionale. Successivamente il
              criteri dell’“International Society of Haemostasis and  quadro radiologico si è stabilizzato e il quadro clinico ha
              Thrombosis”) di complicanze EM quali emorragie fatali e  mostrato un successivo graduale progressivo miglioramen-
              emorragie che si presentano in alcune sedi (indipendemen-  to neurologico. Alla rivalutazione a distanza di 3 mesi il
              te dalla loro entità) tra cui quelle intracraniche, Andexanet  paziente presentava una mRS (modified Rankin Scale) di



              Corrispondenza: Dr.ssa Raffaella Valenti, SOC di Neurologia, Ospedale S. Stefano, via Suor Niccolina Infermiera 20/22, 59100
              Prato (PO), e-mail: raffaella.valenti@uslcentro.toscana.it
              LXII Congresso Nazionale SNO, 27-30 settembre 2023, Firenze.
              Atti a cura di Pasquale Palumbo e Bruno Zanotti.
              Copyright © 2023 by new Magazine edizioni s.r.l., Trento, Italia. www.newmagazine.it  ISBN: 978-88-8041-138-3



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