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Proceedings SNO                                                   “LXII Congresso Nazionale SNO”
                                                                                 MERCOLEDÌ, 27 SETTEMBRE

              Abstract    SIMPOSI PARALLELI:
                          ““PALLIATIVE CARE” IN NEURO-ONCOLOGIA”




                      Considerazioni etiche in neuro-oncologia


                 A. SOLARI

                 Servizio di Neuroepidemiologia, Dipartimento di Ricerca e Sviluppo Clinico,
                 Fondazione IRCCS Istituto Neurologico “Carlo Besta”, Milano





              I tumori cerebrali primitivi sono un gruppo eterogeneo di  dal loro oncologo . Infine, in uno studio multicentrico
                                                                             (3)
              neoplasie, che colpiscono circa 7 persone ogni 100.000/an-  condotto su visite presso ambulatori neuro-oncologia, il
              no. La forma più comune è costituita dai gliomi maligni,  18% dei pazienti, il 47% dei caregiver e il 59% dei medici
              caratterizzati da una prognosi infausta, che impatta signifi-  ha riferito di aver discusso la prognosi nella visita appena
              cativamente sulla qualità di vita dei pazienti e dei loro fa-  conclusa, e il 41% dei pazienti, il 29% dei caregiver e il
              miliari . A fronte dell’approccio multimodale chirurgico,  77% dei medici ha riferito di averne discusso nelle visite
                   (1)
              radioterapico e chemioterapico e dell’identificazione di  precedenti . Questi dati evidenziano l’importanza di una
                                                                      (4)
              biomarcatori a supporto dei protocolli terapeutici, la so-  comunicazione chiara e continua e la necessità di produrre
              pravvivenza mediana è di poco superiore l’anno per i glio-  ulteriore evidenza sulla consapevolezza prognostica in am-
              mi di grado IV e compresa tra 2-5 anni per i gliomi di gra-  bito neuro-oncologico.
              do III . Questa combinazione di prognosi sfavorevole,  Il principio etico alla base delle scelte informate è il rispet-
                   (1)
              breve aspettativa di vita e compromissione fisica e cogni-  to dell’autonomia del paziente. Il percorso neuro-oncologi-
              tivo-comportamentale ha importanti implicazioni etiche  co presenta numerosi ‘snodi decisionali’, dal momento del-
              che riguardano principalmente la comunicazione della dia-  la diagnosi di malattia sino alla fase di fine vita. La com-
              gnosi e della prognosi di malattia e l’attuazione di scelte  promissione delle funzioni cognitive (ad esempio, memo-
              informate di trattamento e cura, dalle fasi iniziali di malat-  ria e funzioni esecutive) e comunicative (ad esempio, afa-
              tia sino al fine vita.                           sia, grave disartria) possono ridurre la capacità del pazien-
              La comunicazione della diagnosi e della prognosi di ma-  te di partecipare a tali discussioni sin dalle fasi iniziali del-
                                                                       (5)
              lattia prevede il trasferimento di informazioni (‘risk com-  la malattia . Una comunicazione tempestiva ed efficace
              munication’) e la gestione dei contenuti emotivi. La consa-  sulla prognosi e sulle opzioni terapeutiche può ridurre il
              pevolezza prognostica non è peraltro una condizione dico-  conflitto decisionale tra pazienti, familiari e professionisti
              tomica che si consegue dopo un singolo consulto, ma piut-  sanitari, e facilitare decisioni che siano coerenti con le pre-
              tosto un processo di comunicazione e discussione iterativa.  ferenze e i valori dei pazienti. In uno studio retrospettivo
              Questo processo comunicativo costruisce e alimenta la re-  italiano su oltre 3000 pazienti con gliomi maligni, nei 30
              lazione di cura, come descritto in modo ineccepibile nella  giorni precedenti il decesso il 33% dei pazienti è stato
              Legge 219/17, e richiede tempo e competenza. Le eviden-  ospedalizzato, il 24% è afferito al pronto soccorso, il 12%
                                                                                                  (6)
              ze scientifiche su consapevolezza prognostica e approcci  ha ricevuto chemioterapia e il 6% radioterapia . La Piani-
              comunicativi in ambito neuro-oncologico sono scarse. In  ficazione Condivisa delle Cure (PCC), regolata dalla Leg-
              uno studio prospettico, solo il 40% dei pazienti con gliomi  ge 219/17, può aiutare i pazienti ad esprimere ed aggiorna-
              di grado III/IV presentava una buona comprensione della  re le proprie preferenze, e nominare un fiduciario che li
              prognosi di malattia, e il 42% desiderava maggiori infor-  rappresenti in caso di perdita della capacità decisionale.
                    (2)
              mazioni . In una indagine trasversale, i pazienti con glio-  Una revisione sistematica di 19 studi (4686 pazienti) evi-
              mi di grado IV erano significativamente più propensi dei  denziava come la pratica della PCC sia complessivamente
              loro caregiver a ritenere che l’obiettivo del trattamento fos-  poco frequente, molto variabile tra i diversi Paesi, e come
              se la cura del tumore, e che tale obiettivo fosse condiviso  tale pratica si associ a un minore ricorso a terapia intensi-


              Corrispondenza: Dr.ssa Alessandra Solari, Servizio di Neuroepidemiologia, Dipartimento di Ricerca e Sviluppo Clinico, Istituto Neu-
              rologico Carlo Besta, via Celoria 11, 20133 Milano (MI), e-mail: alessandra.solari@istituto-besta.it
              LXII Congresso Nazionale SNO, 27-30 settembre 2023, Firenze.
              Atti a cura di Pasquale Palumbo e Bruno Zanotti.
              Copyright © 2023 by new Magazine edizioni s.r.l., Trento, Italia. www.newmagazine.it  ISBN: 978-88-8041-138-3



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