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Proceedings SNO                                                        “Cranioplastica terapeutica”



               A titolo di confronto, al fine di avere un parametro di
               riferimento, è stata eseguita una scintigrafia con
               99 Tecnezio Medronato ad un paziente portatore di im-
               pianto in custom made in PMMA parieto-occipitale a
               sinistra.
               La scintigrafia in questo caso ha evidenziato una pro-
               tesi completamente priva di captazione con accumu-
               lo di radiofarmaco extraprotesico e stria di rarefazio-
               ne ossea esterna al bordo della stessa (Figura 2).



                  CONCLUSIONI

               Riferendoci alla nostra esperienza, seppur prelimina-
               re (e con dati non inseriti in un protocollo operativo
               basato su qualità e tipologia di induttore e tempi di
               osservazione), siamo indotti a sollecitare uno studio  Figura 1. Uomo di 26 anni con craniolacunia fronto-temporo-pa-
                                                                rietale sinistra post-decompressiva per vasta emorragia paren-
               multicentrico per la valutazione dell’osteointegrazio-  chimale (7 mesi prima) e a cui in fase di chiusura, dopo apposi-
                                               (d)
               ne delle cranioplastiche in HA porosa .          zione della cranioplastica, è stato applicato gel piastrinico e cel-
               Se la presenza di matrice nella struttura della HA ap-  lule staminali, con distribuzione oltre che sui margini anche sul-
                                                                le superfici ventrale e dorsale della HA. Il controllo scintigrafico
               pare provata dall’accumulo scintigrafico del radiofar-
                                                                ad un anno e mezzo documenta una ottima distribuzione del
               maco impiegato, conferme, nella casistica personale,  99 Tecnezio Medronato nel contesto della protesi (freccia), espres-
               vengono anche da dati istologici ottenuti dalla rimo-  sione di una significativa ed estesa presenza di matrice ossea.
               zione parziale di una protesi in HA impiantata 8 anni
               prima e sacrificata per l’accesso chirurgico ad un mu-
               cocele recidivo pur in assenza di osteoinduttori. I pre-
               parati con ematossilina-eosina, CD 68 e S 100, dopo
               decalcificazione dei frammenti di HA, evidenziano la
               presenza di elementi globulari a grosso nucleo cen-
               trale (osteoblasti/osteociti), cellule polinucleate a
               connotazione sinciziale (osteoclasti) e matrice fibro-
               connettivale con isolotti di materiale mineralizzato.
               Il caso riportato attesta l’osteointegrazione della HA
               anche in assenza di osteoinduttori, confermando
               quanto già riportato in letteratura.
               Il favorire però un’accelerazione all’osteointegrazio-
               ne mediante osteoinduttori può risultare estremamen-
               te utile al fine di far fronte, il più velocemente possi-
               bile, alla fragilità iniziale delle protesi in idrossiapa-
               tite portandole, in breve tempo, a resistenze meccani-
               che paragonabili a quelle dell’osso cranico che le cir-
                                                                Figura 2. Assenza di captazione alla scintigrafia con  Tecne-
                                                                                                      99
               conda.                                           zio Medronato (freccia) in un paziente portatore di impianto
                                                                custom made in PMMA parieto-occipitale a sinistra.


               (d)
                Dal dicembre 2011 è in corso uno studio multicentrico italia-  BIBLIOGRAFIA
                no della durata di 24 mesi sull’argomento “osteointegrazione
                protesica”, di cui fanno parte le Unità Operative Neurochi-  1.  Maddalena G.F., Martellotta N., Stroscio C.: Craniopla-
                rurgiche di Padova, Parma, Roma, Milano, Bologna, Brindisi,
                Catania. Nello specifico, viene previsto lo studio nel tempo  stica di ampia lacuna ossea con carbonato di apatite. In:
                con indagini SPECT (Single Photon Emission Computed To-  V. Dallolio, L. Monolo (a cura di): La cranioplastica. new
                mography) e TC Spirale.                            Magazine edizioni, Trento, 2001: 103-105.



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