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Non solo cranioplastica: gli annessi                                              S. Calabrese



             cutaneo andrebbero a costituire un’importante defor-  si. Le vene, infatti, sono maggiormente sottoposte ad
             mazione del profilo cranico. La copertura finale del  un danno traumatico in caso di avulsione.
             lembo viene realizzata con innesti cutanei.      Preferibilmente i vasi riceventi vanno selezionati al di
             Se è richiesto un quantitativo superiore di tessuto ri-  fuori dell’area traumatizzata.
             spetto a quello che può essere fornito dal latissimo  Si ritiene che il tempo di ischemica prima di un reim-
             del dorso, questo lembo può essere combinato con il  pianto vari dalle 5 alle 6 ore, prima che il tasso di suc-
             muscolo serrato così come con un lembo libero sca-  cesso dell’intervento si riduca drasticamente. In lette-
             polare/parascapolare, tutti basati sul sistema vascola-  ratura, tuttavia, è stato riportato un caso di salvatag-
             re sottoscapolare.                               gio di scalpo e reimpianto con un tempo di ischemica
             Beasley et al. hanno sviluppato un sistema di stadia-  calda di 12 ore, oltre ad un ischemica fredda di 3 ore.
             zione basato sulle dimensioni del difetto e sulla qua-  Un reimpianto microvascolare dopo avulsione dello
             lità del tessuto circostante, per fornire un’indicazione  scalpo, in caso di successo, fornisce il miglior risulta-
             al tipo di intervento. Un trauma ad alta energia, la  to possibile sia dal punto di vista estetico che funzio-
             presenza d’infezione, di un danno da radioterapia, il  nale. Quest’ultima è, dunque, una procedura che do-
             precedente fallimento di una ricostruzione con lembo  vrebbe essere tentata a tutti i costi in quasi qualsiasi
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             locale, difetti frontali > 50 cm e difetti del cuoio ca-  situazione.
             pelluto > 200 cm rappresentano indicazioni al tratta-  Tra le tecniche “ancillari” per la ricostruzione dello
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             mento microchirurgico. Queste indicazioni sono linee  scalpo, la prima e forse la più importante è l’espan-
             guida. Ogni paziente ed ogni difetto deve essere va-  sione cutanea. Introdotta ai primi del ’900 in corso di
             lutato in maniera individualizzata.              distrazione ossea, questa tecnica venne poi diffusa
             Tuttavia, la tecnica ricostruttiva che utilizza per ec-  negli anni ’60 grazie a Radovan e Austad. Oggi l’e-
             cellenza il principio di ricostruzione “like with like”  spansione cutanea rappresenta una delle tecniche ba-
             è il reimpianto di scalpo.                       se della chirurgia plastica.
             L’amputazione dello scalpo risulta in un danno detur-  L’espansione tissutale dovrebbe essere considerata
             pante di grado severo, di solito in seguito ad un trau-  quando il rimodellamento dei tessuti locali non è ese-
             ma di avulsione o di arrotamento. È, quindi, lo scal-  guibile (per trauma locale dei tessuti, perché compor-
             po stesso a rappresentare “il lembo” di ricostruzione.  terebbe una modifica del pattern di crescita dei capel-
             I meccanismi coinvolti in tali traumi includono l’in-  li o della linea del capillizio inaccettabile, o quando
             trappolamento di capelli in parti meccaniche rotanti. Il  tale tecnica è inadeguata rispetto alle dimensioni del
             piano di clivaggio è, solitamente, subgaleale, ed inizia  difetto da ricostruire).
             a livello della regione del sovraorbitaria e del collo. I  L’espansione si attua mediante l’inserimento di una
             muscoli frontali ed occipitali, infatti, offrono meno re-  protesi espandibile al di sotto del piano galeale. Al-
             sistenza della galea alla trazione. Una porzione delle  l’impianto è collegata una valvola magnetica che ne
             orecchie, entrambe le sopracciglia e la cute superiore  consente l’espansione mediante iniezione transcuta-
             nasale sono di solito incluse nell’amputazione.  nea. Di solito, il liquido iniettato è soluzione fisiolo-
             Se lo scalpo si presenta in forma adeguata per il reim-  gica, alla quale talvolta è associata una piccola quan-
             pianto, due team lavorano contemporaneamente, uno  tità di blu di metilene. Tale valvola andrà posizionata
             per identificare i possibili vasi riceventi (sovratro-  in una sede distante dall’espansore, in modo da non
             cleari, sovraorbitari, temporali superficiali od occipi-  causare la punzione accidentale della protesi.
             tali) e l’altro per identificare vasi adatti all’anastomo-  Mediante espansione cutanea è possibile ottenere la
             si nella parte amputata.                         ricostruzione di un’area pari al 50% dello scalpo. È
             Grazie all’ampia collateralizzazione vascolare dello  una tecnica che richiede diverse procedure chirurgi-
             scalpo, è possibile il reimpianto assicurando la va-  che con un lungo intervallo di tempo interposto, e che
             scolarizzazione su una singola anastomosi arteriosa.  comporta tutti i rischi e le possibili complicanze as-
             Così come per la maggior parte dei reimpianti, un  sociate alla presenza di un espansore (variano dal 6 al
             adeguato drenaggio venoso è cruciale per la soprav-  25%). Per il posizionamento di un espansore cutaneo
             vivenza dello scalpo e dovrebbero essere anastomiz-  è necessario che sia presente una ferita stabile.
             zate il maggior numero di vene possibili. Se necessa-  Il cuoio capelluto rappresenta la sede ideale per l’e-
             rio si possono utilizzare innesti di vene.       spansione cutanea, in quanto offre una base rigida (il
             La necessità di un maggior numero di anastomosi ve-  tavolato cranico) per la base dell’espansore e per l’am-
             nose è dovuta alla fragilità, che caratterizza questi va-  pia vascolarizzazione che ne caratterizza i tessuti.



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